A Zurigo un uomo su 3 frequenta le prostitute. La prostituzione è legale e regolamentata.
Giusto di recente e stata approvata l’istituzione di speciali box -i cosi detti drive in del sesso– per togliere le ragazze dalle strade. In questi box uno arriva con la sua macchina, consuma e riparte. Pero’ le ragazze che ci lavorano possono usufruire di un servizio di supporto e controlli medici.
Ogni tanto mi chiedo se gli uomini che vanno con le prostitute si fanno mai la domanda di come sia vendere il proprio corpo. Giusto per immedesimarsi.
Io abito in centro vicino a una casa piena di lucine colorate e quelle ragazze le incontro praticamente tutte le sere. Ci sorridiamo. Le stimo per il coraggio di mettersi certi tacchi che per salirci su ci vuole la scaletta, e soprattutto per altre ragioni.
Salto tutta la retorica sulla funzione sociale del mestiere piu vecchio del mondo e sul fatto che non sparira mai, perché non mi interessa parlarne qui, mi concentro solo su cosa significhi davvero vendersi.
Al di là di tutto, penso a quanto sia brutto fare un lavoro dove devi stare sempre al freddo -perchè non è che qui la bella stagione duri molto- e comunque anche col caldo, tutto il tempo in piedi a fermare la gente per strada, a fare le fusa a qualsiasi tipo di uomo. Già immaginarsi la totale assenza di libertà nella scelta di con chi andare a letto mi pare abominevole. Ridurre una cosa cosi`preziosa e delicata ad una performance da prezzare. E poi mi chiedo se dopo tutto questo è ancora possibile per loro considerare il sesso anche un atto d’amore. Chissà se amano, se possono, se sanno amare… chissà cosa pensano loro degli uomini.
A settembre scorso sono stata ad Amsterdam e nonostante me lo aspettassi mi ha abbastanza disgustato la marea di gente che si accalcava a vedere le vetrine del quartiere a luci rosse, come fosse uno zoo. A puntare il dito per indicare l’animale piu’ strano, vistoso, appariscente… Ma nessuno si immagina come deve essere al di là di quel vetro? Se quella ragazza lo ha scelto o ci è stata costretta? Da dove viene? Che storia ha? Se si diverte? A nessuno interessa…
Non lo dico perché sono moralista, ma perché purtroppo ci sono molte storie di violenza, droga, psicosi e di false promesse dietro gli occhi di queste ragazze. Uno fra tutti, vi segnalo questo video proprio sulle ragazze delle vetrine. La maggior parte di loro arrivate dall’Est Europa credendo di iniziare una carriera come ballerine. Trafficate come merce ed esposte al banco. Eccole qui che ballano. Fanno quello che sanno e gli piace davvero fare. Se gli uomini non si fanno mai questa cruciale domanda, di come sia prostituirsi, almeno riflettano su questo: