Gambling odds

Mi manca essere innamorata, ve lo dico qui in tutta franchezza perché scriverlo nel blog equivale a dirlo a tutti e nessuno allo stesso tempo. E’ un pubblico segreto.
Se penso alle sensazioni più belle che abbia mai provato nella mia vita, nessuna felicità eguaglia quella vibrazione. Quando incontri gli occhi di una persona che ti piace davvero tanto. Quell’abisso paralizzante, quella vertigine sublime.
Non puoi essere più sicuro è più incerto allo stesso tempo di nessuna cosa al mondo come dell’amore.
-Ogni tanto ci vuole anche un post di cuore dopo tanta leggerezza. Sopportatemi.-

…Finalmente ci rivediamo. E’ strano. La compresenza fisica non è un’abitudine per noi due.
C’è una certa tensione nello spazio che ci separa. Uno spazio fluido in cui le mie mani abbozzano movimenti per incontrarti, altalenando tra indecisione e audacia.
Passano le ore. Sento che ti avvicini. Sento che anche tu vuoi rompere questo ghiaccio. Sei la primavera che a pennellate sottili colora il mio inverno. Mi sfiori.
Ti ascolto, sono proiettata su di te con tutta me stessa. E’ un’attesa, ma nessuno dei due conosce la prossima mossa.
Piano piano, con il calare del sole, i confini tra i nostri due corpi si fanno più deboli. Sono la spiaggia che degrada nel mare, accarezzata dalle tue onde gentili. Le tue labbra sono la mia bussola. Seguo tutte le loro pieghe.
I tuoi occhi sono una sfida continua. Li temo, ma li cerco. Sono calma e sono agitata.
Le tue mani sono una strada che percorro dentro la mia testa. Senza sosta.
Un bacio che arriva a sorpresa. Un sussulto. Una fiamma accende le mie guance da bambina.
Ormai è notte e leggo nel cielo che ci è dato il permesso di aprire gli argini. Siamo un’unica sostanza che scorre.
Adesso posso toccarti come se fossi cosa mia. Come se fossi una mia parte, un’estensione di me. Finché sorgerà il sole e saremo più timidi. La luce che marca di nuovo le nostre frontiere. Torno in me stessa ma mi porto un pezzo di te. E’ stato bello incontrarti.
(…)
Adesso sono partita. Sto guidando.
Di nuovo, vivremo lo stesso tempo ma non lo stesso spazio. Le leggi dell’universo giocano con noi. Si intromettono nel nostro destino.
Sono confusa. Sono felice. Sono triste.
Sto incollata ai fanali rossi della macchina davanti a me. Non ho nessuno slancio per correre stasera. Non ho fretta perché mi sto allontanando da te. Sono immersa nella palude della mia testa. Sono solo pensieri, fitti.
Il corpo è qui, ma non sente. Tengo il volante tra le mani ma non lo percepisco.
Buio pesto. Solo quei due fanali su cui punto i miei occhi. Sono vigile ma sono lontanissima.
L’autostrada si srotola davanti a me come una pellicola su cui proietto le immagini di noi. I nostri fotogrammi. Frammenti di te. I pezzi di te che ho studiato. Angolazioni. Messe a fuoco.
Sono memoria. Una fetta pesantissima di vita nutre il mio stomaco. Sono sazia. Mi hai ricordato che cosa sia davvero la fame.
Ho paura di sentirmi così, ma di te no, non ho paura. Ho paura di perdermi. Eppure è l’unica cosa che valga la pena fare. Non sono brava a scommettere, ma punterei tutto quello che ho su questa emozione. Anche senza vedere le tue carte.

keep calm and swipe on …

Eviterò di spiegarvi cos’è Tinder, perché lo sanno tutti, e quelli che non lo sanno, se esistono ancora, che si vadano subito a vedere cosa si sono persi!!! (ad essere seri credo che sia uno dei ritrovati tecnologici recenti più rovina famiglie e distruggi coppie che ci sia… quindi siete avvertiti)

Fermiamoci a riflettere sulla simbologia epistemologica della foto profilo, che ricopre poi anche il 90% di ciò in cui consiste questa app: si scorrono le facce della gente a destra se ti piace a sinistra se no (swipe right/swipe left per gli internazionali), finché si trova il magico match e ci si piaccia a vicenda e solo allora ci si può scrivere. images

Un’idea geniale – perché esclusi quelli che uno ha piacciato per sbaglio, nella fretta mentre sceglieva il sugo al supermercato, o perché la tua migliore amica ha deciso di farti uno scherzone rubandoti il telefono, in teoria vengono in questo modo esclusi tutti gli approcci non graditi.

Si prova una sorta di tenerezza nel susseguirsi di queste immagini, pensando che ciò che viene visualizzato sia quello che tutte queste persone vogliono mostrare di sé, e che magari ci si siano anche impegnate per farlo risultare come il meglio di sé.

Poichè siamo nell’era dell’immagine, dove una foto profilo, può valere milioni di like, la notorietà o il declino sociale perpetuo, uno pensa che questi simulacri di noi stessi, questi avatar, questi nostri alter ego del virtuale vengano scelti con cura no???

…E poi ci sono tutti quegli altri per cui ti domandi “Ma questo non aveva niente di meglio da mostrare???” Allora fa un po’ tristezza… E noi ovviamente ci soffermeremo su queste ultime.

Ecco un estratto delle situazioni più gettonate che non potete perdervi.

Uomo al volante della sua macchina (Ciao mi sto facendo un selfie mentre sto guidando…)

Uomo seduto nella sua macchina con occhiale da sole (Del tipo Baby sto venendo a prenderti…)

Uomo in posa accanto ad un auto di lusso (Vuoi farmi vedere quanto sei ricco?)

La sua macchina senza di lui (Più grossa è e più evidentemente credono che rappresenti il proprio pene…)

Uomo che scala una montagna a mani nude (Oh no, io odio la montagna!)

Subito dopo in lista c’è uomo che corre o sta tagliando un traguardo – il maratoneta

Il pompato – un classicisssssssimo selfie nel bagno in cui si evince che prendi molti asteroidi e fai una dieta a base di solo pollo secco

Uno che fa un tuffo carpiato triplo avvitato da una scogliera (I shall be impressed… I guess…)

In acqua fino a mezza gamba (Noooooooo lo slippino bianco al mare nooooooo…)

Uomo con un bambino (Ma se questo è un sito di incontri già pensare che hai un figlio con un’altra mi scoraggia… Oppure dovrei pensare che sei un uomo dolce e tenero? Alcuni addirittura nella descrizione di sé aggiungono “questa è mia nipote” così, per anticipare ogni evenienza…)

Uomo con cane (Devo dire che quasi quasi piuttosto adesso chiedo al tuo cane di uscire…)

Uomo con un’altra donna (Sono troppo old school per i tradimenti dichiarati. Nope)

Uomo e sua moglie nel giorno del loro matrimonio e siete anche felicissimi (Non ci arrivo, spiegatemi il senso!!! Ahhhhh forse questo non è il tuo profilo ma il vostro profilo, ho capito…)

Degli addominali, così, senza una testa (Gli uomini si ostinano a non comprendere che le donne si emozionano meno per questo tipo di cose rispetto a come loro reagiscono a un paio di tette…)

Un pre-pube – se siamo fortunate depilato (Merita quasi una categoria a se per quante ce n’è di queste!)

Uomo che in 4 foto su 5 ha gli occhiali da sole in contesti notturni, tiene in mano bicchieri di drink e sigarette (Mostrarsi con un po’ meno vizi no???)

Lo zoom di un occhio (Bello ok, ma il resto?)

Uomo che dorme (Mi sono fatto un selfie per farti vedere quanto sono carino mentre dormo facendo finta che siano stati i miei amici che notoriamente girano per casa mia aspettando che io mi addormenti)

Uomo che fotografa se stesso fotografando se stesso – aka l’artista

Uomo in posa ufficiale o foto digitale della propria candidatura politica (Attento che poi così ti giochi subito tutte le donne che votano per l’opposizione!)

L’ambiguo (Metti più foto in cui compaiono diverse persone, non c’ho tempo, sono una donna impegnata e dovrei anche sforzarmi di capire quali di questi sia tu oppure prendervi semplicemente tutti in gruppo…?!)

Il feticista – invece di postare foto di me stesso ti metto le cose che mi fanno andare fuori di testa così se anche tu sei una di quelle ci troviamo facilmente. Quindi seguono a ruota foto di piedi, foto di scarpe coi tacchi, di lacci, di frustini, di latex, di maschere e via andare…

Il senzafaccia – Questo è uno dei misteri gloriosi di Tinder: devo sceglierti in base alla foto e tu non metti nessuna foto. Nun fa na piega! Sei solo un guardone!

Il repost – sono troppo pigro e ho fatto dei print screen di tutte le altre dating app su cui sono stato fin’ora evidentemente senza alcun successo apparente e quindi riposto da Lovoo, Meetic, Badoo, ecc… (Incoraggiante!)

La variegazione/variegatura/variegatezza della razza umana… mi commuove e mi atterrisce al contempo.

 ecard swipe

PS Ulteriori segnalazioni ben accette su qs topic.

PPS Un ottimo servizio sulle dating app qui su Vice:

L’industria dell’amore digitale http://www.vice.com/it/video/mobile-love-industries-851

il mio momento alla Bridget Jones

bridget

dal film Bridget Jones

Un giorno di qualche anno fa a Zurigo, mi chiama mia madre dicendomi che mi aveva mandato un pacco dall’Italia e di non offendermi per il contenuto. Mi ero lasciata col mio ragazzo svizzero e stavo cercando di rimettermi sul mercato. Già con questa premessa mi potevo immaginare il seguito… nel senso che mia mamma ci ha sempre provato a modo suo a tirarmi su, ma essendo noi come il giorno e la notte gli esiti sono spesso avversi. Insomma, ci trovo dentro un biglietto, una collana di pietre blu -che doveva servire ad addolcire la pillola- e una panciera color carne. Benissimo! Mia madre non solo mi dà della cicciona quando mi vede tre volte all’anno, ma dice pure che dovrei usare la panciera. Accuso il colpo e mi sforzo di ringraziare per il pensiero amorevole. Mi ricordo di averla provata -prima di riporla in un cassetto dove tutt’ora giace intonsa- e aver pensato che era uno strumento di tortura da Medioevo, che come ti giravi sto elastico dalle costole iniziva a creare un rotolo che scivolava giu. A questo punto che senso ha? Se sembro un cotechino inspaghettato, era meglio rimanere un panettone…

Nella stessa settimana capita che una sera esco con un tipo super sportivo. Lui non fa altro che parlare di camminate, arrampicate, scalate, corse… ci sediamo bordo lago io volevo bere una birra e mi fa prendere un succo; mi offre della frutta  -così stiamo leggeri. Mentre lui dice di essere vegetariano ci passa davanti un trio rumoroso, uno di questi è un ragazzo molto grosso, del tipo “più largo che alto”, che ride e parla sguaiatamente. Lo sportivo mi fa: “Vedi questo ragazzo in sovrappeso, mi fa tristezza, perché ridursi così con una cattiva alimentazione e abitudini sbagliate? Dall’accento e dall’ aspetto direi che è sicuramente un Messicano.”.

Deglutisco, annuisco, faccio una mezza smorfia pensando tra me di mordermi subito la lingua invece di correggerlo e dirgli che io so benissimo che era un ragazzo napoletano e che ho anche capito quello che diceva… altro che Messico. Un brivido freddo. Sono una cicciona italiana e diventerò presto come il napoletano e non c’azzecco nulla con questo mezzo-Rambo-mezzo-Rocky svizzero qui. Mi incalza con domande sulle attività motorie che ho svolto nella mia vita, fin da piccola; testa i miei limiti fisici e le mie conoscenze tecniche. Faccio un elenco sommario e sempre meno convinto: “Ehm…pattinaggio, ginnastica artistica, pallavolo, danza, fit-boxe, aerobica, spinning, corsa, yoga, pilates… “ lui mi guarda perplesso, come per dire e nonostante tutto sei ridotta così? Alla fine mi riaccompagna a casa e dice che non capisce come mi possa piacere tanto mangiare. “Quando mangio un po’ di più e poi vado a fare yoga mi pento subito, con certe posizioni ti devi ripiegare su te stesso e mi sento i rotoli sulla pancia che mi danno fastidio e mi bloccano i movimenti. Anche tu fai yoga, non ti capita mai???”.

SI…, …NO… lasciamo perdere…

Ci salutiamo in fretta e senza slancio, come i due depressi quali siamo. Ciao – CIAO, neanche un bacetto finto. Scendo dalla macchina e penso che vorrei dargli un pugno ma rischierei di frantumarmi le nocche sulla sua tartaruga. pudding Mentre io torno sù umiliata e affranta, dove mi aspetta la mutanda contenitiva che mi guarderà dal cassetto con disapprovazione, mi sento oscillare come un budino gelatinoso di quelli dei cartoni di Tom & Jerry dove si vede la tavola imbandita. Più tardi mi scrive un messaggio dicendo che è stata una bella serata, ma evidentemente siamo tutti e due un po’ troppo frustrati…

Ti auguro di incontrare il tuo soldato Jane, e che sia cattiva come nessuno mai.

Cani da tartufo

Alcuni uomini sono proprio dei segugi. Con dei musi fini fini che nasano tutto.

Pare che sentano, per esempio, quando una donna cerca una relazione seria. E rifuggono.

Ho letto questo articolo tempo fa. Ma più dell’articolo in sé mi ha commosso la svalangata di commenti che ci sono sotto. Il fervore, l’indignazione, la verve, l’accanimento di qui maschietti che hanno commentato sentendosi chiamare in causa.

15 pagine di commenti e qualche insulto per la povera autrice. Ne esce che loro amano la libertà e lei –in quanto donna, e quindi tutte noi- siamo delle squilibrate che cercano di ingabbiarli e onestamente su alcuni aspetti non posso dargli torto…  Solo che spesso anche i maschietti sono corresponsabili.

E qui c’è la mia personalissima metafora del treno. Parecchi uomini salgono su treni di cui non hanno verificato la destinazione. Ignorano dove stiano andando, e intanto si godono la prima classe… il treno poi magari comincia a fare qualche fermata e allora iniziano ad aprire gli occhi. Al punto da vedersi costretti a scendere in corsa piuttosto che arrivare a destinazione.

Uscivo con uno che mi chiamava sempre, mi invitava a cena, e la sera mi mandava l’emoticon dei bacini per darmi la buona notte (che scusate, ma al giorno d’oggi vale più di tutto il resto come segno di interesse verso l’altro!). Ero contenta, emozionata, spensierata. Poi un giorno con grande innocenza gli ho chiesto cosa pensava che stesse succedendo. Lo so è stato lì che ho sbagliato tutto, ma io non volevo una proposta di matrimonio, volevo solo sentire da lui cosa stava vivendo. Il parlare di NOI è sempre l’inizio della fine. Lui ha sviato l’argomento e dal giorno dopo è sparito, si è buttato dal nostro treno in corsa lasciandomi lì a pagare il conto del vagone ristorante. Ho dovuto chiamare una amica che mi venisse a raccattare alla stazione successiva… E sono rimasta basita perché credevo di piacergli.

Era un cane da caccia pure lui. Ma era stato lui a creare la scena.

Poi c’era un mio amico che si confidava sulle sue pene d’amore. Usciva con una bionda da un paio di mesi, un giorno lui decide di farle una sorpresa, organizza volo e weekend senza dirle dove, le dice di portarsi un abito elegante. La porta  a Verona, all’opera, poi a Venezia. Quando tornano lui si stupisce che lei sia ormai perdutamente innamorata di lui. Che gli abbia perfino detto ti amo. Lui non si sente minimamente di ricambiare e la molla così. Lei dà di matto. La storia si trascina con finali tragico-grotteschi… Cioè, lui dice che pensava semplicemente di passare un weekend fuori, senza implicazioni, ma per una donna ci sono sempre i significati, le interpretazioni, i film…

Lei era un tartufo, lui ha fiutato, le ha teso la trappola e poi è scappato.

L’uomo inadeguato e Galeotto fu il tram!

(Parte tre di Morire aspettando e Ipertecnologismo dei rapporti moderni)

Eccoci all’epilogo, cioè non garantisco, ma ci proverò a concludere il ragionamento raccontandovi una storiella.
Magari non sono veramente gli svizzeri e nemmeno gli zurighesi -poveracci- il capro espiatorio. Io che mi confronto sempre con la mia amica single E. sull’argomento, un giorno ho elaborato una sottoteoria dal titolo L’uomo inadeguato (abbiate pazienza ma io adoro dare i titoli alle cose, a destra e a manca!).
Premettiamo che a rigor di logica una ragazza sana di mente dovrebbe farsi sempre prima una domanda quando incontra un ragazzo: “questo qui è un uomo indisponibile?” Cioè se una si cerca sempre uomini sposati, fidanzati, emigrati, traditori seriali incalliti, è ovvio che è anche colpa sua se si ritrova sempre in storie sbagliate che affondano come la Concordia! Ma nella maggior parte dei casi restanti, ti pare sia tutto ok, eppure… A volte capita che vada tutto bene, come galleggiando pacificamente sulla stessa lunghezza d’onda, che sembra che le cose si mettano bene e poi puff: come quando mi si sgonfiano le meringhe, sparisce tutto! Allora le donne analizzano; perché, ammettiamolo, siamo completamente incontrollabili e viviamo nel bisogno di spiegare le cose; cioè non può essere che una cosa succede e basta, senza motivo, dobbiamo trovare spiegazioni a cui crediamo solo noi, ma che ci fanno mettere il cuore in pace. Il fatto è che noi ci mettiamo tanto in discussione anche, quindi se una non vuole ridursi con una autostima a pulviscolo deve smettere di pensare di essere sempre sbagliata, e di essere la causa della ritirata del maschio di tutta fretta, che manco una stampede di bufali! Pertanto ritengo che gli uomini a volte siano un po’ sprovveduti, si lasciano trasportare e non pensano che al minimo segno di interesse noi tessiamo trame e vediamo cose… loro semplicemente vanno, salgono su treni a tutta velocità finché arrivi tu che gli fai metaforicamente notare dopo un po’: “ ma sai che questo treno sta andando a Parigi?” E allora loro si buttano dal convoglio in corsa senza dirti neanche ciao! Si ricredono, “Ah ma io non intendevo…” e lei ha frainteso. E non si sentono all’altezza del compito, solo perché attribuire il nome alle cose a volte fa paura, come se viverle ignorandole le rendesse meno serie. Insomma Donna, non sei tu che non vai bene, sarà che lui si è fatto un esame di coscienza e magari ci tiene pure a te e sa che non è giusto, si sente un po’ inadeguato, non si sente pronto! A me sta storia della prontezza mi fa roteare gli occhi, perché se fino al giorno prima ti comporti serenamente in un modo, poi all’improvviso diventa tutto complicato… e che sarà mai? Ti ho solo detto potremmo parlare al telefono qualche volta invece che scrivere solo (che poi ci si fraintende) e lui già ti dice “non vogliamo le stesse cose!”. Una volta ho detto a uno che sarebbe stato carino andare a cena insieme e lui mi ha detto che era dispiaciuto ma si vedeva costretto a declinare gentilmente perchè non voleva sposarmi… ?! Ma mi volete dire che davvero voi uomini avete un giorno mistico nella vita in cui vi alzate finalmente la mattina e siete PRONTI??? No perché fosse così bisognerebbe installare delle sirene tipo raid-aerei nei quartieri e tutte le donne accorrerebbero per strada all’assalto di questo mitico maschio PREDISPOSTO, PREPARATO, COMPIUTO, APPARECCHIATO, ALLESTITO, FINITO.
In tutto questo vi lascio con una chicca, dopo aver categorizzato sugli uomini in generale come specie, vorrei tornare a nazionalizzare. Fatemi consolare almeno all’idea che gli italiani sappiano ancora flirtare, che seppur nella loro frequente non-prontezza, siano invece scattanti 100metristi dell’abbordo. L’Italia è ancora un paese in cui la gente si parla? Si guarda? Si sorride addirittura???
Siamo su un tram svizzero, vedi una che ti piace ma non hai la minima idea di come approcciare? Ecco che ci pensa addirittura la società comunale dei trasporti ad aiutarti, allestendo una pagina del proprio serissimo sito on-line agli incontri sul tram! La direzione trasporti si prende carico della responsabilità di favorire gli approcci tra esseri umani, vi rendete conto?! Tu registri il messaggio: “Ti ho vista sul tram numero 4 l’altro giovedì sera alle 19.40, sei scesa a Rathaus, trascinavi uno di quei carretti della spesa molto sexy a fiori che ha anche mia nonna, avevi comprato la crusca, la stessa che mangio anche io, incontriamoci!” Lei però deve essere altrettanto disperata quanto te da ricordarsi di questo sito, nonché averti pure notato, deve collegarsi e riconoscersi nel tuo messaggio e poi risponderti… ed ecco che scocca l’amore! Un po’ più complicato no??? Cioè in Italia quando mai una cosa così avrebbe senso? Quando mai funzionerebbe? E’ la genesi dell’on-line dating, ma più assurdo!!!

Cliccate per credere (in tedesco):
http://www.stadt-zuerich.ch/vbz/de/index/freizeit_events/gesehenatvbz.html#

Altri due begli articoletti che ho letto di recente sul tema (in inglese) segnalati dal mio amico N.:
http://www.bbc.co.uk/news/magazine-24065878
http://www.bbc.co.uk/news/magazine-24206368

La saga di dating Lau continua presto on line…

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Morire aspettando… L’amore nei paesi ricchi

C’é gente che é morta aspettando…
Sono giunta alla conclusione che i paesi ricchi sono posti sfavorevoli alle relazioni sentimentali. 14036845-salute--amore-verso-la-ricchezza
Deve essere cosí se ci pensate. Prendete la Svizzera. Se sei ricco e hai tutto e ti compri le cose che vuoi, perché dovresti sbatterti per conquistare qualcuno o faticare per far funzionare un rapporto? I paesi ricchi viziano le fondamenta dei compromessi sentimentali e rendono pigri. E guardate che dico ricchi per dire, cioé non serve essere milionari, ma questo é un posto dove la gente sta bene, si può permettere di viaggiare e togliersi molti sfizi senza troppe preoccupazioni. Non sono neanche tanto attaccati alla famiglia, e questo per me non è altro che una conferma di questa teoria. Ragioniamo per estremi, vi va? Facciamo un po’ di bungee jumping della mente. Allora la povertà é ovvio che spinge a socializzare no? Perché le famiglie povere sono strutture socialmente forti, microorganizzazioni votate alla sopravvivenza, si fanno tanti figli, si sta insieme perché bisogna. E così forse, se volete, si impara anche che a volte ci sono cose necessarie. La ricchezza invece spinge all’individualismo estremo, all’autosufficienza al non-bisogno, alla non-voglia. Penso di aver visto sufficienti giovani uomini che escono in gruppo esclusivamente per stare tra di loro. E non é che ci sia niente di male a voler stare coi propri amici, però prendete il maschio medio italiano: non perderebbe mai una occasione per rimorchiare, anzi venderebbe sua nonna e tutto il gruppo gli farebbe da spalla. Invece qui é così, escono per stare tra loro, al massimo ti guardano ma non vengono mai a parlarti. Se ci vai tu invece danno per scontato che ci andrai a letto. Oppure che li vuoi sposare. Non esiste una dimensione del “conosciamoci, scambiamoci il numero”… Gli svizzeri non chiedono il numero e se si, forse giusto per cortesia perché per la maggior parte degli uomini (codardi) é piú facile fingere e dirti una balla piuttosto che essere onesti e dire: “è stato bello, tanto non ti chiamerò mai…”. Io mi sono abbastanza rotta le scatole della gente che dice cose che non pensa. Ma chi te lo ha chiesto? Pensi di farmi un favore? Invece no! Vivo in un mondo frustrato in cui é quasi impossibile capirsi perché la comunicazione é tremendamente falsata. Cioé immaginatevi: voi credete di parlare una lingua e che se dite A uno risponda B. E invece ricevete Z, X, W, qualche K forse… che poi nel mio alfabeto neanche esistono! E vi trovate esterrefatti dalle circostanze. E poi é estenuante oltre che perplimente.
Insomma facciamo che io sono un tipo con un buon lavoro, mediamente belloccio, un appartamento, una donna delle pulizie, un super grill in terrazza, una macchina, un conto in banca che non piange ma anzi é piuttosto ottimista, i miei amici che sono come me, i miei interessi, sono mega fit e sportivo, viaggio e mi diverto. A me una donna non serve, non mi viene neanche il dubbio che mi manchi qualcosa, in più so anche stirarmi le camicie! E le giovani donne intorno sono altrettanto e si snobbano a vicenda.
Un mio amico ha chiesto a una che ora fosse, fuori da un locale, e lei lo ha guardato malissimo, quasi gli sputava in faccia, e senza dirgli la risposta ha solo detto: “Guarda che ho il ragazzo!”. Ecco a questi livelli.
E quindi veniamo alla seconda parte della storia che troverete presto qui (…)